Programma di Crittografia a Chiave Pubblica
INDICE
- 1.1 A cosa serve la crittografia
- 1.2 Cosa è PGP
- 1.3 Cosa prelevare e dove
INSTALLAZIONE ED USO DI PGP (versione Dos) - 2.1 Configurazione ed installazione
- 2.2 Generazione della coppia di chiavi
- 2.3 Keyservers
COMANDI PER GESTIRE IL FILE “PUBRING.PGP” - 3.1 Estrarre la propria chiave pubblica
- 3.2 Fingerprint
- 3.3 Esaminare il contenuto del file pubring.pgp
- 3.4 Aggiungere, certificare, rimuovere le chiavi pubbliche
- 3.5 Altri comandi per la gestione delle chiavi
CODIFICA E DECODIFICA - 4.1 Codificare un messaggio
- 4.2 Firmare in chiaro
- 4.3 Codifica + firma
- 4.4 Distruzione del file sorgente
- 4.5 Decodificare e verificare un messaggio
- 4.6 Bad signature
APPENDICI - A.1 Brevissimo sommario dei comandi
- A.2 Un regalino: PGP in italiano!
- A.3 PGP Win Front
- A.4 Avvertenze, siti ed url
- A.5 La mia chiave pubblica
CONCLUSIONI - INTRODUZIONE –
1.1 A cosa serve la crittografia
La crittografia deve consentire di:
codificare un messaggio affinché solo il destinatario sia in grado di leggerlo
autenticare il messaggio inviato affinché il destinatario sia inequivocabilmente sicuro dell’identità del mittente
autenticare sia il mittente che il messaggio affinché il destinatario sia certo che il messaggio non è stato alterato
Poiché la corrispondenza per posta elettronica (e-mail) presenta notevoli problemi di sicurezza e riservatezza, la crittografia risponde a queste esigenze che, in alcuni casi, risultano senz’altro indispensabili come ad esempio per l’invio di numeri telefonici, numeri di carte di credito, ordini di acquisto (essere certi che l’ordine arriva da una certa persona e che la quantità di beni acquistati sia veramente quella indicata), organizzare appuntamenti, ecc….
1.2 Cosa è PGP
Il problema insito nella crittografia in genere, o meglio il suo “tallone d’Achille”, consiste nel fatto che per cifrare e decodificare un messaggio occorre una chiave segreta in possesso sia del mittente che del destinatario.
Ma queste due persone potrebbero trovarsi a notevole distanza tra di loro o addirittura non conoscersi affatto e pertanto, se non esiste un canale sicuro per scambiarsi i codici di cifratura, occorre avvalersi di canali (e-mail, chat, posta convenzionale) attraverso i quali la chiave potrebbe essere intercettata.
PGP risolve il problema essendo un programma di “crittografia a chiave pubblica ” che si basa sulla generazione di una coppia di chiavi: una “segreta” e l’altra “pubblica” .
Eliminando la necessità di trasmettere una chiave segreta si riducono praticamente a zero i rischi di frode.
L’utente tiene al sicuro la propria chiave segreta mentre diffonde e rende disponibile la chiave pubblica.
È stato stimato che (nel caso di chiavi a 1024 bit) una rete di un milione di computers impiegherebbe qualcosa come 10^10 anni (un tempo pari all’età dell’Universo) per poter ricavare una chiave privata da una chiave pubblica … e a quel punto ci sarebbe ancora il problema di ricavare la Pass Phrase segreta.
Una chiave pubblica, quindi, potrebbe non essere sicura solo se non si è certi della sua reale autenticità o appartenenza.
Vedremo in seguito come affrontare il problema della “certificazione” delle chiavi pubbliche.
Riassumendo:
la chiave segreta consente di decodificare il messaggio che è stato cifrato con la corrispondente chiave pubblica;
Per esempio:
io sono in possesso della chiave pubblica di Stallonit e pertanto, volendo inviargli una mail riservata (non d’amore credetemi!), effettuo la cifratura del messaggio usando la SUA chiave pubblica. Solo Stallonit, che ha la chiave privata, potrà decodificare la mail
in modo analogo, quindi, con la mia chiave segreta posso decodificare tutte le mail che mi pervengo cifrate con la mia chiave pubblica
la chiave privata consente di apporre al messaggio una “firma” che identifica univocamente il mittente lasciandone però inalterato (non cifrato) il suo contenuto;
Per esempio:
anche Stallonit, come molti altri, è in possesso della MIA chiave pubblica. Se volessi inviargli una mail non riservata dandogli però nel contempo la certezza che sono proprio io ad averla spedita, posso effettuare la “firma in chiaro” del messaggio usando la mia chiave privata. Stallonit, usando la mia chiave pubblica, potrà verificare che il messaggio è stato inviato proprio dal sottoscritto ed inoltre che non è stato in alcun modo alterato da estranei.
Anche io, usando la chiave pubblica di un utente, posso verificare la “firma” che lui ha effettuato con la sua chiave privata.
Questo sistema può anche essere usato nelle mail pubbliche in quanto, non essendo cifrato il corpo del messaggio, chiunque può leggerne il contenuto mentre coloro che sono in possesso della mia chiave pubblica, possono anche verificare che sono stato proprio io a scrivere tutte quelle stupidate 😉
la chiave pubblica di un utente codifica il messaggio e la propria chiave privata lo firma;
Per esempio:
quello che io ho scritto a Stallonit usando la sua chiave pubblica lo può decifrare solo Stallonit (con la sua chiave privata) ma chiunque potrebbe aver scritto quella mail. Pertanto, oltre a codificare il messaggio per Stallonit, lo firmo con la mia chiave privata
mi è pervenuta una mail che Stallonit (ma quanto scrive !!) ha codificato con la mia chiave pubblica e firmato con la sua chiave privata. Oltre ad essere l’unico a poter leggere quella mail sono anche assolutamente certo che l’ha scritta Stallonit e non qualcun altro (di solito ne sono sicuro quando gli errori di “stompa” superano il 20% … sigh!)
1.3 Cosa prelevare e dove
Il PGP è freeware, realizzato da Philip Zimmermann negli Stati Uniti con altri contributi nelle versioni successive, è disponibile per DOS, OS/2, Mac, Amiga, Atari, Unix, VMS (per questi ultimi due occorre compilare il relativo sorgente) tutte compatibili tra di loro. Attualmente la versione internazionale è il PGP 2.6.2i, ed i files per dos si chiamano:
pgp262i.zip e pgp262ix.zip (eseguibili)
pgp262is.zip (sorgente)
PGP si può trovare su moltissime bbs oppure prelevare da siti Internet.
Potete fare una ricerca “exact” utilizzando archie, oppure accedere direttamente ad un sito ftp come, ad esempio, quello del DSI – Università Statale di Milano:
ftp://ftp.dsi.unimi.it/pub/security/crypt/PGP/
Leggete con attenzione le avvertenze nll’appendice A4 prima di prelevare il file.
Un ottima shell per windows, che consente di utilizzare pgp (dopo averlo installato!) senza digitare alcun comando, è PGP Win Front il cui nome per la ricerca è: pwf31.zip
- INSTALLAZIONE ED USO DI PGP (versione Dos) –
2.1 Configurazioni e installazione
create una directory \pgp
copiatevi il file pgp262i.zip
scompattatelo con il comando: pkunzip -d pgp262i
troverete un altro file compresso (pgp262ii.zip)
scompattate anch’esso con il comando: pkunzip -d
editate il vostro file autoexec.bat
aggiungete la directory \pgp al path
inserite le seguenti righe:
SET PGPPATH=C:\PGP
SET TZ=MET-1DST
riavviate il computer per rendere attive le modifiche
A questo punto è possibile usare PGP.
Sappiate che alla parola “pgp” (come vedremo in seguito) possono seguire:
opzioni, precedute dal segno ” – “
identificativo dell’utente (user ID)
identificativo della chiave pubblica (key ID)
identificativo del nostro user ID qualora ve ne siano più di uno ( con il comando -u )
nomi di files
Il primo comando da conoscere è pgp -h che richiama l’elenco dei comandi di pgp (che potete leggere anche nell’appendice).
In questo testo, nel descrivere i comandi, useremo le seguenti convenzioni:
= identificativo del nome utente
= identifica la chiave utente ed è preceduto da 0x (es. 0xM5529F43)
(potete sempre utilizzarlo al posto dell'identificativo utente <id>)
= nome del file da cifrare o decifrare
= nome del file di destinazione
= identificativo del nostro user ID da utilizzare
[ ] = tra parentesi quadre i comandi opzionali
Ritono all’indice
2.2 Generazione della coppia di chiavi
È decisamente la cosa fondamentale, o no? … quindi digitate:
pgp -kg
Ed ecco cosa chiede PGP e cosa dovete fare:
decidere la lunghezza delle chiavi;
per maggior sicurezza scegliete di generare chiavi di 1024 bit
scegliere il vostro “user name”
potete mettere il vostro nome e l’indirizzo e-mail tra parentesi angolari ( es. Pinco Poldo pinpoldo@provider.it )
scegliere la “Pass Phrase”
Per esempio:
- “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”
- consiglio una frase molto lunga ma facilmente memorizzabile
- sconsiglio qualunque frase intuibile (dati personali ecc..)
- meglio intercalare lettere maiuscole/minuscole/numeri
Attenzione: la frase scelta vi verrà richiesta ogni qualvolta dovrete usare la chiave segreta per decodificare un messaggio o per firmare una mail
vi verrà chiesto di premere dei tasti a caso;
Ci siamo!
PGP ha generato la coppia di chiavi:
quella segreta nel file secring.pgp (da custodire gelosamente)
quella pubblica nel file pubring.pgp
Quest’ ultimo è il database di default delle chiavi pubbliche che userete e quindi per il momento, contiene solo la vostra ma con il tempo conterrà anche le chiavi pubbliche di altri utenti e da voi aggiunte.
Ora vi consiglio, al fine di evitare manipolazioni, di “firmare” immediatamente la vostra chiave pubblica con il comando:
pgp -ks <“id”>
<“id”> è l’identificativo d’utente, va posto tra virgolette e può essere ad esempio lo username che avete indicato prima o una parte di esso (es. Poldo senza l’indirizzo e-mail, oppure solo il cognome che avete usato senza il nome) in quanto PGP riconosce anche solo una parte dello username.
Per consentirvi di firmare la chiave pubblica PGP vi chiederà di digitare ….. la pass phrase !
2.3 Keyservers
I keyservers sono dei database di chiavi pubbliche PGP accessibili a tutti al fine di aggiungere la propria chiave o di estrarre quella di un utente.
I keyservers si aggiornano tra di loro quindi basta usarne uno qualsiasi per inserirvi la propria chiave.
Potete usare, ad esempio, quello del Dipartimento di Scienze dell’Informazione dell’Università Statale di Milano.
Le operazioni avvengono automaticamente per e-mail quindi:
scrivete a: pgp-public-keys@dsi.unimi.it
nel campo subject mettete il comando: ADD
nel corpo del messaggio inserite la vostra chiave pubblica (quale? come? …. lo vedremo nel paragrafo 3.1)
Per la cronaca ecco altri comandi accettati dai keyservers:
HELP ………….. indovinate voi 😉
INDEX ………… lista tutte le chiave contenute nel keyserver
GET ……………. ricevete tutte le chiavi pubbliche (sigh !!!)
GET [id] ………. ricevete la chiave pubblica di determinato utente
MGET xxxx ….. es. “mget @iol.it>” per ricevere le chiavi pubbliche di utenti Italia Online
Su World Wibe Web potete anche raggiungere il keyserver all’indirizzo:
http://www-swiss.ai.mit.edu/~bal/pks-commands.html
- COMANDI PER GESTIRE IL FILE “PUBRING.PGP” –
3.1 Estrarre la propria chiave pubblica
Con questo comando estraete la vostra chiave pubblica:
pgp -kxa
es. pgp -kxa Pinco miakey - Nell’esempio la chiave sarà contenuta nel file ascii “miakey.asc”
Questo file lo potete distribuire e la chiave (con un semplice taglia&incolla) potrà essere inserita nel corpo della mail da inviare al keyserver.
Una breve considerazione sull’opzione “a” che troverete spesso abbinata ad altri comandi:
significa “Ascii Armored”, indica a PGP di produrre solo files che contengono caratteri il cui codice decimale è compreso tra 0 e 127 (ascii basso) al fine di renderli riconoscibili e trattabili da qualunque sistema.
3.2 Fingerprint
Il fingerprint è un hash (valore di lunghezza fissa) di 128 bit (32 cifre esadecimali) della chiave pubblica e la identifica in modo univoco.
Potete ottenerlo con il comando:
pgp -kvc
es. pgp -kvc pastor oppure pgp -kvc @iol.it
Ricordate che PGP riconosce anche solo una parte dello user ID e che è indifferente usare lettere minuscole o maiuscole !
Se però vi sono degli spazi, l’ID deve essere sempre digitato tra virgolette (es. pgp -kvc “Pinco Poldo”)
Omettendo di indicare lo user ID vi verrano elencati a video i fingerprint di tutte le chiavi contenute nel pubring.
Il fingerprint ha il vantaggio che, essendo facilmente leggibile, può essere diffuso nei messaggi pubblici, sui biglietti da visita, comunicato a mezzo telefono ecc…
Quando vi arriva la chiave pubblica di una persona potete confrontare il fingerprint, da voi già conosciuto, con il fingerprint ottenuto dalla sua chiave: se coincidono è una garanzia di autenticità.
In modo analogo, coloro che hanno ottenuto il vostro fingerprint da varie fonti, potranno verificare l’autenticità della chiave pubblica che gli avete mandato via e-mail o che hanno prelevato da un keyserver.
3.3 Esaminare il contenuto del file pubring.pgp
Digitando il comando:
pgp -kv
apparirà a video una schermata simile a questa (per il momento vi sarà solo la vostra key ID ed il vostro user ID) :
Key ring: 'c:\pgp\pubring.pgp'
Type bits/keyID Date User ID
pub 1024/FBC321M7 1995/11/11 Pinco Poldo <pinpoldo@iol.it>
1 matching keys found.
Invece con il comando pgp -kv (es. pgp -kv Pinco) potete listare un singolo User ID .
3.4 Aggiungere, certificare, rimuovere le chiavi pubbliche
Per aggiungere chiavi pubbliche al vostro database pubring.pgp fortunatamente non dovete digitare i caratteri della chiave.
Se ad esempio vi perviene una mail (o un file qualsiasi come questo) contenente una o più chiavi pubbliche che desiderate aggiungere al vostro pubring, basta digitare:
pgp -ka
PGP, infatti, considera solo le chiavi contenute nel file ed ignora il resto.
In fondo alla presente guida vi è la mia chiave pubblica, provate ad aggiungerla al vostro pubring: pgp -ka g_pgp951.doc
Quando aggiungete una chiave vi verrà chiesto se volete certificarla: rispondete NO (n) se non siete sicuri al 100% che la chiave non sia stata manipolata da terze persone.
Se “firmate” una chiave fasulla la dichiarate sicura dando false informazioni a chi ne verrà in possesso dopo di voi.
Ipotizziamo che, dopo alcuni giorni, avete la certezza dell’autenticità di una chiave (magari confrontando il fingerprint che vi è stato dettato per telefono) e volete certificarla:
pgp -ks
consente di “firmare” la chiave.
Probabilmente chi vi ha inviato la sua chiave potrebbe avere piacere che gliela restituite dopo averla certificata, quindi estraetela con il comando: pgp -kax
In modo analogo, per aggiungere al pubring la vostra stessa chiave pubblica certificata da un amico, basterà far leggere a PGP il file che la contiene: pgp -ka aggiornerà il pubring.
Per rimuovere chiavi pubbliche dal pubring: pgp -kr
3.5 Altri comandi per la gestione delle chiavi
Per verificare le certificazioni contenute in una chiave pubblica del vostro pubring: pgp -kc
Con il comando pgp -ke potete anche editare alcuni parametri della vostra chiave privata (aggiungere altri userID se ad esempio avete altri indirizzi e-mail oppure cambiare la frase segreta).
- CODIFICA e DECODIFICA –
4.1 Codificare un messaggio
Finalmente ci siamo !
Avete scritto un messaggio e volete spedirlo ad un amico.
Siete in possesso della sua chiave pubblica?
L’avete aggiunta al vostro pubring?
Perchè (spero l’abbiate ormai capito) lo dovrete cifrare usando la sua chiave pubblica:
pgp -eta -o
che opzioni abbiamo usato?
-e serve per codificare il messaggio
-a trasforma il file da codificare in modo ASCII armored
-t se è composto da solo testo (non binario)
è il nome del file da codificare
-o ; consente di indicare il nome del file risultante dal comando eseguito e, qualora venga omesso, il file avrà lo stesso nome del file elaborato ma con estensione .asc o .pgp
Se è la prima volta che codificate un messaggio per quella persona e la sua chiave pubblica non è stata ancora certificata, PGP vi chiederà’ se volete davvero usare quella chiave pubblica.
Rispondete SI (Y) altrimenti la codifica non potrà avvenire se prima non certificate quella chiave pubblica utilizzando il comando: pgp -ks
È anche possibile codificare files con la crittografia convenzionale, ad esempio per rendere non leggibili documenti riservati sul proprio computer:
pgp -c
4.2 Firmare in chiaro
Se al vostro amico volete inviare un messaggio non cifrato ma firmato con la vostra chiave privata per garantirgli l’autenticità del contenuto e del mittente:
pgp -sta -o
-s senza l’opzione “e” che abbiamo appena visto, forma il comando per firmare in chiaro.
PGP vi avrà chiesto di digitare la pass phrase per poter utilizzare la vostra chiave segreta.
Come avrete notato non abbiamo indicato nessun user ID: infatti la firma in chiaro si ottiene con la propria chiave privata contenuta nel file secring.pgp
Il destinatario, usando la vostra chiave pubblica in suo possesso, potrà verificare l’identità del mittente e l’integrità della mail.
Dalla versione 2.5 di PGP in avanti, il file config.txt contiene l’opzione “CLEARSIG=on” come default, al fine di abilitare la “firma in chiaro”.
Poichè PGP effettua anche una compressione del file codificato, ne consegue che quest’ultimo risulta ugualmente illeggibile.
Per rendere pienamente leggibile il file “firmato in chiaro” è pertanto necessario utilizzare le opzioni “a” (armor) e “t” (text) che ho indicato oppure modificare opportunamento il file config.txt .
Per disabilitare la “firma in chiaro”:
pgp -s +cl=off -o
È inoltre possibile creare un certificato di firma separato dal messaggio usando il comando
pgp -sb
con il quale verrà creato un file con estensione .sig per la verifica del file sorgente.
4.3 Codifica + firma
A questo punto siete già in grado di codificare un messaggio e di apporvi la vostra firma:
pgp -esta -o
4.4 Distruzione del file sorgente
Se il messaggio che avete preparato per la codifica è segreto e altre persone possono accedere al computer, ricordate che non basta cancellarlo con il comando “delete” in quanto potrebbe essere facilmente recuperato.
se volete eliminarlo definitivamente occorre fare il “wipe” del file, operazione che anche PGP consente aggiungendo l’opzione ” w ” (es. pgp -estaw -o ).
Meglio precisare che la distruzione del “file in chiaro” vi mette al sicuro dai tentativi di recupero convenzionali ma non da eventuali procedure sofisticate.
Attenzione inoltre ad eventuali files di backup o temporanei creati dal word processor.
4.5 Decodificare e verificare un messaggio
Un messaggio potrebbe arrivare:
codificato con la vostra chiave pubblica
firmato da un mittente di cui avete la chiave pubblica
sia codificato che firmato
il solo comando:
pgp -o
assolve a quanto sopra perchè agisce sia sulla codifica che sulla firma.
Se occorre la verifica della “firma”, non è necessario specificare lo user ID poichè viene cercato automaticamente nel pubring.
Quando occorre effettuare la decodifica vi verrà chiesta la frase segreta.
Dopo aver aggiunto la mia chiave pubblica al vostro pubring.pgp (v.par. 3.4) potete verificare anche l’autenticità di quanto contenuto nel file zippato gpgp952.zip (che contiene questa “guida” in formato word per windows 2.0c) utilizzando il file di firma gpgp952.sig in esso contenuto.
Se digitate pgp gpgp952.sig vi verrà chiesto semplicemente il nome del file a cui si riferisce la firma (che è appunto gpgp952.zip).
Attenzione: potrete essere certi che il file .zip (e tutti i files in esso contenuti) non sono stati in alcun modo alterati solo se siete sicuri dell’autenticità della mia chiave pubblica (controllate eventuali certificazioni di altri utenti oppure il mio fingerprint sui keyservers o nelle numerose mail pubbliche che scrivo nei forum di Italia Online e newsgroup IOL) .
4.6 Bad signature
Può capitare che la verifica di una firma apposta su un testo non abbia risultato positivo e che PGP vi allerti con il messaggio “Bad Signature!”.
Potrebbe essere successo che:
il messaggio è stato alterato
dopo la codifica sono stati inseriti altri caratteri tra l’inizio ( BEGIN PGP MESSAGE ) e la fine ( END PGP MESSAGE ) del messaggio.
Quest’ultima ipotesi potrebbe verificarsi anche quando avete preparato il testo con un editor e, dopo averlo firmato in chiaro, avete effettuato il taglia&incolla per importarlo nel corpo del messaggio da spedire con Eudora o altro offline mailer. Poiché Eudora va “a capo” automaticamente e quindi introduce in modo esplicito il carattere di “a capo” alla fine di ogni riga …. ecco che altera il corpo del messaggio il quale non potrà più corrispondere alla “firma” !!!
Il problema, che io sappia, non è risolvibile con Eudora.
Potete provare a creare il messaggio andando manualmente a capo dopo un numero di colonne inferiore a quelle accettate da Eudora nel corpo della mail.
Se preparate il messaggio con un pacchetto formato QWK o simile, oltre ad utilizzare il “trucco” dell’ andare a capo manualmente ad ogni riga dell’editor, potete usare un tool come AutoPGP (nome del file: apgp212.zip) che agisce direttamente sul pacchetto QWK e pertanto firma il messaggio dopo che sono stati introdotti i caratteri di “a capo” (word wrap).
- APPENDICI –
A.1 Brevissimo sommario dei comandi
Generare le chiavi pgp -kg
Aggiungere una chiave pgp -ka [pubring]
Estrarre una chiave pgp -kx[a] [pubring]
Listare il pubring pgp -kv[v] [id] [pubring]
Vedere il fingerprint pgp -kvc [id] [pubring]
Dettagli del pubring pgp -kc [id] [pubring]
Cancellare una chiave pgp -kr [pubring]
Aggiungere un altro userID pgp -ke [pubring]
Editare la pass phrase pgp -ke [pubring]
Firmare una chiave pgp -ks [-u ] [pubring]
Cancellare una “firma” pgp -krs [pubring]
Cifrare pgp -e[t][a][w] [id2 ..] [-o ]
Firmare pgp -s[t][a] [-u ] [-o ]
Cifrare e Firmare pgp -es[t][a][w] [id2 ..][-u ] [-o ]
Cifratura convenzionale pgp -c
Decifrare/verificare firme pgp [-o ]
[ a ] = ASCII Armored
[ o ] = per indicare il nome del file risultante
[ w ] = per distruggere il testo da cifrare (dopo la codifica)
[ m ] = per vedere i risultati a video e non in un file
A.2 Un regalino: PGP in italiano !
Marco Giaiotto ha tradotto in italiano l’intero manuale di PGP rendendolo disponibile sul WWW all’indirizzo:
http://www.ifi.uio.no/pgp/doc/italian.html
Poichè questa sintetica guida non può avere la pretesa di sostuire il manuale, ne raccomando vivamente la lettura non solo per una maggior completezza della trattazione ma anche per le argomentazioni dei principi di libertà e riservatezza ai quali si è ispirato Philip Zimmermann.
Sempre grazie a marco.giaiotto@rivoli.alpcom.it sono inoltre disponibili i due files language.it e it.hlp (it_pgp.zip) che consentono di avere PGP in lingua italiana.
Ecco come usarli:
nella directory \pgp editate il file config.txt;
alla 29^ riga (più o meno) troverete: language = en sostituitelo con language = it
rinominate il file language.txt (es. language.eng)
copiate i files language.it e it.hlp nella directory \pgp
rinominate language.it con il nome language.txt
dalla directory /pgp eseguite il comando: pgp
A questo punto la maggior parte dei messaggi e l’help saranno in lingua italiana.
A.3 PGP Win Front
PGP Win Front (pwf31.zip) è un’ottima shell per windows che consente di utilizzare PGP in modo semplice ed automatico (per usarlo è necessario avere PGP 2.6.2 installato e funzionante).
Dopo aver scompattato il file pwf31.zip l’installazione avviene da windows (file manager) eseguendo il setup .
Poiché conoscete ormai molti dei comandi essenziali di PGP, vi risulterà facile imparare l’utilizzo di questa shell semplicemente guardando i comandi pgp che compaiono in una apposita finestra.
A.4 Avvertenze, siti ed url
Innanzitutto un ringraziamento al già citato Stallonit per la stesura di questo paragrafo (aglietti@mbox.vol.it)
Iniziamo con un avvertimento: non è consentito prelevare la versione USA di PGP ma solo la versione internazionale denominata pgp262i o pgp 262ix.
Consiglio quindi di prelevare PGP escusivamente da siti europei in quanto il download di una versione da un sito americano è un reato federale e pertanto, se non effettuato in totale anonimato (cosa impossibile), ritengo possiate essere perseguiti penalmente anche in Italia.
Vi rammento che la perdita della “pass phrase” comporta l’impossibilità di qualsiasi operazione futura con conseguente necessità di generare una nuova chiave ed avvertire (sigh!) tutti coloro che ne hanno una copia.
Qualora non riteniate più affidabile (riservato e segreto) il vostro secring.pgp e/o la pass phrase, dovrete immediatamente revocare la chiave pubblica con il comando pgp -kd , rendere pubblica (anche ai keyservers) la revoca della chiave compromessa nonchè l’esistenza di quella nuova.
PGP 2.6.2i è disponibile per i sistemi :
Ms-DOS
Ms-Dos 32 bit (per sistemi 386 o sup.)
OS/2
Atari
Amiga
Macintosh (versione non internazionale sigh!!)
e può essere prelevato su WWW all’url:
http://www.ifi.uio.no/pgp/download.shtml
oppure via FTP al sito:
ftp.ifi.uio.no
sotto la cui directory pub/pgp si trovano sorgenti e compilati per tutte le piattaforme, la documentazione originale, moduli per altre lingue, FAQ, etc…
Tutte le nuove eventuali versioni di PGP vengono inizialmente caricate nel sito sopra citato.
Ecco invece alcuni keyservers:
http://pgp.ai.mit.edu/~bal/pks-toplev.html (interfaccia al KEYSERVER del MIT)
cloni di questo keyserver sono:
http://goliat.upc.es/~alvar/pks/pks-toplev.html (Spagna)
http://www.cl.cam.ac.uk/PGP/#pks (Inghilterra)
http://www.uit.no/cc/tjenester/PGP/servruit.eng.html (Norvegia)
http://www.nic.surfnet.nl/pgp/pks-toplev.html (Olanda)
http://math-www.uni-paderborn.de/pgp/ (Germania)
Il front end PWF 3.1 è disponibile in numerosi siti, tra i quali:
ftp.ifi.uio.no ( /pub/pgp/pc/windows/pwf31.zip )
nic.funet.fi ( /pub/msdos/Mirrors/CICA/util/pwf31.zip )
ftp.uni-stuttgart.de ( /pub/systems/pc/win3.cica/util/pwf31.zip )
ftp.uni-paderborn.de ( /Cica/util/pwf31.zip )
ftp.ust.hk ( /pub/cica/win3/util/pwf31.zip )
ftp.cnr.it ( /pub/PC-IBM/win3.cica/util/pwf31.zip )
ntu.ac.sg ( /archive4/win3/util/pwf31.zip )
ftp.sunet.se ( /pub/pc/windows/mirror-cica/util/pwf31.zip )
ftp.cica.indiana.edu ( /pub/pc/win3/util/pwf31.zip )
A.5 La mia chiave pubblica
—–BEGIN PGP PUBLIC KEY BLOCK—–
Version: 2.6.2i
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yFNrtbi3309r7//0+tB7EwUEAk1A3g8ocHE/sY6X5H9s/4wGJJK6vbnywpW9KSXN
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+sJT9QEBKHoD/ixuwFbd9Tt/zqf9o7701InIZDA2NOrGS35KwAUPDnnbCY4zSvrA
xvCVaTmBsNRnv5Vg0HHbLLQbAl8a24M088nu8to6oHbOFj/bhQO6I3FKSsY9ee1l
z9UWoZmhc8C5mdRxBS9CgJYOmpKR5WdblzCHr17TE4978P3YnT++UwHa
=VuO1
—–END PGP PUBLIC KEY BLOCK—–
per prelevarla: idpast.zip
- CONCLUSIONI –
Ora che sono giunto alla conclusione di questa “guida” introduttiva all’uso di PGP mi chiedo: perché l’ho scritta ?
Probabilmente, non essendo un esperto di crittografia e PGP ma bensì un neofita, l’ho scritta nella speranza che chiunque abbia la necessità (o bontà) di leggerla e la pazienza di scrivermi (suggerimenti, critiche, informazioni utili) possa anche in qualche modo aiutarmi ad imparare qualcosa in più o a correggere eventuali errori che ho commesso.
La pretesa non era di scrivere qualcosa di esauriente (molto meglio leggersi le numerose FAQ in merito) ma bensì una guida pratica (e sintetica) comprensibile anche a mio padre, per me grande esempio in moltissime cose della vita ma, ahimè, con una idiosincrasia innata anche nei confronti del mouse e della tastiera.
Mi auguro quindi venga letto non solo da chi si avvicina a PGP per la prima volta ma anche (con la dovuta magnanimità) da persone esperte e smaliziate.
Vi invito, ancora una volta, ad inviarmi le vostre considerazioni, informazioni utili, segnalazioni di inesattezze o dimenticanze e quant’altro possa servire a me e agli altri amici che avranno modo di leggere eventuali versioni successive o che mi scriveranno per maggiori chiarimenti.